Il nostro territorio è alle prese con una grave siccità dal punto di vista delle riserve idriche peggiorata mese dopo mese a cui si è aggiunta una grave siccità del primo strato di terreno nelle ultime settimane. Infatti se fino a febbraio i terreni si mantenevano umidi a causa di brinate, rugiada e sole basso, ora a marzo la situazione è decisamente peggiorata anche da questo punto di vista a causa della totale mancanza di pioggia e anche a causa delle particolari configurazioni bariche che stanno portando ventilazione secca e assenza quasi totale di rugiada notturna con problemi per alcune coltivazioni. Possiamo definirla una siccità record? Per alcuni parametri sì, per molti altri ancora no…per ora. Come sempre per parlare di record bisogna andare a vedere i dati del passato e bisogna capire di che record stiamo parlando, decennali? Ventennali? Secolari? Cercheremo ora di fare un po’ di chiarezza per quanto riguarda il nostro territorio. Prenderemo sempre la stazione di Castelfranco Veneto come riferimento ma andremo a vedere la situazione anche nell’intero Veneto tramite i dati Arpav. Diciamo subito che si tratta della quarta siccità di inizio primavera consecutiva, una situazione veramente particolare che si sta ripetendo negli ultimi anni.

Da precisare che molte zone del nostro territorio in alta pianura attualmente sono a 0-1mm in questi ultimi 36 giorni e il dato è in continuo aggiornamento giorno dopo giorno per cui è una situazione che si sta facendo molto pesante. Per ora però i record sono ancora abbastanza lontani guardando esclusivamente il periodo siccitoso attuale di questi ultimi 2 mesi. Il periodo siccitoso del 2020 in pieno inizio di pandemia Covid-19 rientra tra i primi 5 del secolo, se prendiamo solo i mesi primaverili di marzo e aprile invece è al primo posto battendo anche il 1938. Dando uno sguardo al passato troviamo vari casi di siccità severe tra fine inverno e inizio primavera, periodo che si conferma tra i peggiori per la mancanza di precipitazioni, non a caso proprio i primi 3 mesi dell’anno sono mediamente i più secchi tra i 12. Anche solo guardando agli anni ’90 si trovano siccità simili a quelle di questi ultimi 4 anni o addirittura in qualche caso peggiori. C’è un anno che merita particolare attenzione ed è il 1997, un mostro sacro della siccità tra inverno e primavera. Pensate che a Castelfranco caddero solamente 2,6 mm in ben 87 giorni dal 22 gennaio al 19 aprile! Una siccità tremenda che si concluse nel peggiore dei modi, con rovinose e diffuse gelate nel cuore di Aprile (17-18-19 aprile) con minime fino -2 gradi dopo i picchi di -3 gradi raggiunti a fine marzo. Una devastazione agricola che in alcune zone del Norditalia tra siccità estrema e gelate è stata seconda solo al disastro delle gelate di maggio 1957.

Passiamo ora ai deficit di pioggia degli ultimi mesi, in particolare con i dati da quando è iniziata questa lunga fase secca cioè da settembre 2021. Ebbene a Castelfranco il deficit del periodo settembre-marzo è attorno al 43%, deficit veramente molto importante tenendo conto che non parliamo di un singolo mese ma di un periodo di ben 7 mesi, tutti fortemente in deficit con l’unica eccezione di novembre che è risultato in lieve surplus. Marzo invece è ad oggi il mese peggiore con un 100% tondo di deficit in quanto siamo ancora a 0mm. Alleghiamo qui sotto una tabella Arpav che mostra le anomalie in percentuale per quanto riguarda l’intera Regione nel periodo ottobre-febbraio (che sarà in aggiornamento con marzo) e un grafico che mostra gli apporti precipitativi nello stesso periodo dal 1994 ad oggi. Possiamo affermare che aggiungendo settembre 2021 e marzo 2022 questa siccità nel lungo periodo è seconda solo al periodo settembre 2001 – marzo 2002 mentre stiamo facendo lievemente peggio del 2011-2012. Il tutto, ribadiamo, prendendo solo il periodo di dati Arpav cioè dal 1994.

Altri record parziali relativi sempre al periodo 1994-2022 sono il livello del fiume Po e la quota della falda che purtroppo a marzo è arrivata a toccare valori record a Castelfranco. Stesso discorso per il Brenta che sta toccando valori record dal 1994 mentre il Piave si mantiene ancora un po’ al di sopra delle portate minime record del periodo. (grafici qui sotto fino al 28 febbraio, ora la situazione è chiaramente peggiorata).

Andando a vedere i dati precedenti al 1994 balzano all’occhio altri periodi di siccità gravi di lungo periodo, ci sono 2 casi eclatanti, uno è l’ ‘89-‘90 con circa 50mm in 4 mesi e mezzo dal 10 novembre a fine marzo. Il record assoluto dell’ultimo secolo sui 4 mesi però appartiene al terribile 1938 con soli 24.8mm dal 18 dicembre al 18 aprile. Record del 1938 anche nei 5 mesi con 80mm dal 18 dicembre al 18 maggio, praticamente un deficit attorno al 90%!

Abbiamo visto quindi che siccità severe accadevano anche in passato sul nostro territorio con alcuni casi veramente molto severi. Non si può non notare però che negli ultimi anni, a partire da fine anni ’80 ma soprattutto in quest’ultimo decennio le fasi molto anomale della piovosità siano diventate più frequenti sia dal punto di vista delle siccità sia dal punto di vista opposto cioè dei periodi di grandi surplus di pioggia. Praticamente nell’ultimo decennio c’è un’alternanza continua tra i due estremi. Se prendiamo infatti come esempio gli ultimi 4 anni analizzati prima abbiamo 4 casi consecutivi di forti siccità a inizio primavera seguiti poi da fasi nettamente sopra la media pluviometrica. E’ accaduto nel 2019 con un bimestre aprile-maggio da record storico secolare di pioggia, è successo nel 2020 con oltre 300mm in 15 giorni a inizio giugno ed è successo anche nel 2021 tra aprile e maggio con oltre 400mm in 50 giorni. Vedremo ora come si comporterà questo 2022, la statistica dei casi precedenti ci viene in aiuto in quanto molto spesso in passato le siccità di inizio primavera sono state seguite da periodi molto piovosi. Sia chiaro, non si sistemano deficit idrici di 7 mesi con un mese di grandi piogge ma al momento è l’unico modo per mettere una bella toppa alla situazione attuale e permetterci di arrivare all’estate con meno problemi di riserve. Ci sono stati anche casi di prosecuzione della siccità ma per fortuna rari quindi speriamo bene. L’unico episodio “recente” è stato il famigerato 2003 che dopo averci consegnato tra febbraio e marzo solo 1mm in oltre 50 giorni ci ha regalato solo un aprile in semplice media pluviometrica e già da maggio è ripartita nuovamente una lunghissima fase siccitosa associata a temperature estreme che tutti ben conosciamo. Non a caso rimane l’ultimo caso di razionamento dell’acqua potabile sul nostro territorio e speriamo di non doverne vedere altri…