Questi ultimi giorni sono stati contraddistinti dall’alta pressione sul nostro territorio con tutti gli effetti che provoca un anticiclone in inverno, aria asciutta e calda in quota, aria umida e più fredda su pianure e valli. Tutto ciò prende il nome di inversione termica, fenomeni tipico delle periodi alto-pressori in autunno e inverno quando il sole basso e le poche ore di luce non permettono un deciso riscaldamento dei bassi strati dove ristagna aria più fredda che ha densità maggiore dell’aria calda quindi in periodi di stasi atmosferica si posiziona nei bassi strati.
In questi giorni abbiamo potuto sperimentare direttamente queste situazioni, i nostri monti infatti erano in balia di temperature praticamente estive, in alcuni casi tipiche della media di giugno (Cima Grappa ha toccato i 17.3 gradi) con aria asciutta e calda. In pianura invece la situazione meteo era opposta con nebbie e freddo umido tanto che la gente comune meno esperta si chiedeva dov’era tutto il caldo previsto. Nulla di più normale in questa stagione in cui alta pressione e clima mite in quota non per forza significano sole e caldo anche in pianura. (in allegato foto di Stefano Marcon dal Colle di San Giorgio verso la pianura trevigiana 02/01/2022)
Molti di voi poi avranno notato che dalla serata di ieri la nebbia ha raggiunto anche l’alta pedemontana e gradualmente si è alzata a nubi basse sulle pianure con aumento termico su quest’ultime. Anche questo rientra nel processo di indebolimento dell’alta pressione, lo strato di inversione termica si alza di quota (attualmente è arrivato a circa 1000-1200m come si nota dalle foto qui sotto) e arriverà fin oltre i 1500m nella giornata di domani, martedì 4 gennaio, tutti segnali dell’arrivo di correnti più umide occidentali che saranno responsabili del peggioramento di mercoledì 5 gennaio di cui parleremo nelle nostre previsioni sia stasera, sia in modo più dettagliato nella giornata di domani. (foto di Federico Gobbato da Cima Grappa verso la pianura 03/01/2022)