Con la fine del mese di dicembre si è chiuso anche l’anno 2021, andiamo a vedere quindi  come si sono comportati sia il mese di dicembre e sia l’anno 2021 in generale sia dal punto di vista delle temperature che dal punto di vista delle precipitazioni. Partiamo prima di tutto con l’analisi di dicembre…

Temperature: come sempre per le temperature prenderemo come riferimento la stazione meteo Arpav di Castelfranco Veneto e come media useremo la 1994-2020.

Dicembre 2021 chiude con una media integrale di 3.4 gradi contro i 3.5 della norma, quindi -0.1 gradi sotto la media. Prendendo la media 1960-1990 invece il mese risulta oltre un grado sopra la norma. E’ stato un mese senza grossi scossoni in pianura con andamento abbastanza costante, son mancati i picchi di freddo ma anche i picchi di caldo grazie a nebbie ed inversioni termiche che hanno mantenuto la temperatura bassa sulle pianure e soprattutto sulle valli anche quando in quota i valori erano molto al di sopra della media. In montagna infatti il mese è stato più caldo del normale.

Ecco il grafico completo con i dati dal 1994 al 2021 relativi alla temperatura di dicembre. Il dicembre più freddo della serie è il famoso dicembre 2001 con soli 0.1 gradi di media mentre il più caldo è stato il 2014 con 5.8 gradi di media integrale. Si nota anche per questo mese una lieve tendenza all’aumento di 0.2-0.3 gradi a decennio.

Precipitazioni: dal punto di vista delle precipitazioni dicembre 2021 chiude con un deficit attorno al 20-40% a seconda delle zone, l’evento più corposo è stato quello dell’8-9 dicembre con neve copiosa fino ai fondovalle.

Passiamo ora a vedere come è stato invece l’intero anno 2021 dal punto di vista termico e pluviometrico. Per le temperature useremo sempre la stazione di riferimento di Castelfranco e come media prendiamo la media Arpav 1994-2020. Ebbene il 2021 chiude in perfetta media termica con 13.3 gradi di media integrale annuale, ecco il grafico:

In particolare era dal 2010 che non si verificava un anno così “fresco”, scriviamo questa parola virgolettata perchè come potete ben notare ad esempio un anno del genere inserito negli anni ’90 sarebbe stato più caldo del normale. Siamo di fronte a un buon risultato con i tempi che corrono anche se sappiamo bene che un anno non cambia la tendenza consolidata verso un chiaro aumento termico anche sul nostro territorio che ben si intuisce dal grafico. La stagione più particolare di questo 2021 dal punto di vista termico è stata la primavera veramente molto fredda, con gelate anche intense fino ad aprile inoltrato. il tutto unito poi al solito maggio freddo e piovoso di questi anni. Gli unici mesi infatti a finire oltre un grado sotto la media sono stati proprio aprile e maggio e addirittura son finiti anche lievemente sotto la media 1960-1990.

Dal punto di vista pluviometrico il 2021 è stato un anno un po’ secco con deficit medio sul nostro territorio attorno al 20%. Solo sull’alta pianura ci sono state alcune zone ristrette che hanno chiuso l’anno in media pluvio mentre sulle Prealpi e sui settori meridionali della pianura i deficit arrivano anche al 30-35%. Andando fuori dal nostro territorio, in Polesine addirittura alcune stazioni hanno registrato il loro record di secco annuale della serie Arpav con meno di 400mm annui. Grande assente del 2021 è la neve in pianura, il nulla praticamente ovunque a quote pianeggianti, purtroppo per la neve in pianura siamo ormai a livelli pessimi, senza andare tanto indietro nel tempo, la differenza anche solo con il periodo 2000-2013 è enorme in pianura.

Dal punto di vista dei quantitativi di pioggia comunque il trend non sta subendo grossi cambiamenti rispetto al passato, si osserva però un’estremizzazione dei periodi con mesi molto piovosi e mesi molto secchi anche ravvicinati, lo stesso discorso vale per gli anni. Basti pensare che la maggior parte dei record di piovosità dal 1950 ad oggi sono stati registrati proprio negli ultimi 10-15 anni.