Son passati 2 anni da Vaia, era fine ottobre 2018, più precisamente tra il 27 e 29 ottobre, un’intensa depressione posizionata ad ovest dell’Italia portava precipitazioni intense su tutto il comparto alpino specialmente quello del Nordest Italia dove caddero tra i 500 e i 700mm in 3 giorni in modo diffuso con punte di quasi 900mm in 3 giorni sulle Alpi Carniche in Friuli. Il tutto accompagnato da vento teso di scirocco che raggiunse i 200km/h su qualche stazione alpina! Gli effetti sul territorio furono disastrosi con frane, esondazioni e boschi devastati dal vento. Fortunatamente le impressionanti piene dei grandi fiumi rimasero dentro gli argini in pianura per pochi centimetri a differenza dell’alluvione del 1966 quando ci furono diverse rotte arginali.
Anche sul nostro territorio ci furono effetti devastanti specie sui nostri monti! La mattina seguente, il 30 ottobre, siamo partiti per Cima Grappa ancora ignari di quel che avremmo visto da lì a poco. Diverse zone di pianura erano ancora senza energia elettrica, le zone montane quasi totalmente, per cui le informazioni erano ancora frammentarie. Dopo aver percorso alcuni km della Strada Cadorna per Cima Grappa pian piano ci siamo resi conto di quel che era accaduto e vi possiamo assicurare che entrambi avevamo i brividi nel vedere un disastro del genere sul nostro territorio. Ecco alcune foto scattate da noi quella mattina dalla Strada Cadorna.
Successivamente la strada era interrotta nei pressi della Malga “Val delle Foglie”, completamente sbarrata da decine di larici e abeti. L’atmosfera era surreale, spettrale, nebbia fittissima, 2 gradi, pioggia mista a neve e devastazione ovunque. Con un abitante del posto arrivato dalle zone più a valle abbiamo deciso di liberare la strada con braccia e motosega. Dopo circa 2 ore di lavoro e altre 3 ore precedenti di strada abbiamo raggiunto Cima Grappa dove il paesaggio era addirittura imbiancato dalla neve. Ecco qualche foto della strada Cadorna presso “Val delle Foglie”, devastazione ovunque! Un evento che ha modificato il paesaggio su varie zone delle Alpi e Prealpi, speriamo di non dover vedere altri scenari simili in futuro..